È un po’ che non scrivo niente sul blog, gli ultimi articoli sono stati molto impegnativi e avevo deciso di prendermi una pausa. Lo scorso mese mi sono esibito con la band in quello che considero uno dei migliori blues club italiani.

Questa mia convinzione si è confermata nel corso degli anni vedendo proporre da Ivan e Albarosa sempre artisti di altissima qualità e progetti interessanti e strutturati.

Ho deciso quindi che visto che il mio blog è per il momento ben posizionato di dare un po’ di visibilità a questo raro esempio di imprenditoria al servizio della musica Blues.

Appena uno arriva nel locale rimane immediatamente colpito dalla quantità innumerevole di locandine attaccate all’ ingresso, sono quelle di tutti gli artisti che si sono avvicendati sul palco del club. Ci sono davvero tutti gli italiani più qualche straniero, la lista è davvero lunghissima qui ne riporto qualcuno:
Dany Franchi, Sacromud, Roby Zonca, Rick Hutton, Luca Giordano, Angelo Leadbelly Rossi, Max Prandi, Gloria Turrini, Tolo Marton, Bob Margolin, Lebron Maddox, Gigi Ciffarelli, Simone Galassi, Daniele Tenca, Max De Bernardi, Veronica Sbergia, M.V. Blues Trio, Luca Olivieri, Stefano Macchia, Egidio Ingala, Bayou moonshiners, Willie Mazzer, Black Cat and Dirty Blues, Mike Sponza, Jaime Dolce, Cek Franceschetti, Al Cash, Holebones, Michele Biondi, Matteo Sansonetto, Patrick Moschen, Nico Waine Toussant, Fast Frank, True Grit, Lakeetra Knowles, John Pepper, Jono Manson, Raphael Wressing, Marco Valietti, Fog Eaters, LeBron Johnson, Vince Vallicelli, Guy Davis, Freddie Maguire, Ale Ponti, Corey Harris, Nick Becattini, Russell Jackson, Sugar Blue, Joe Valeriano, Rudy Rotta, Andy J Forest, Matt Schofield ecc.
Proprio Rudy Rotta tenne qui il suo ultimo concerto prima di lasciare questo mondo.

I Fog Eaters registrarono qui il loro CD Live.

Solo da questa lista è facile immaginare il ruolo centrale che ha questo locale nell’area nord Italia.
Il pubblico è sempre attento e partecipe, spesso la gente si mette a ballare durante le esibizioni.

Il palco è stato ingrandito negli ultimi anni ed ha una backline già microfonata per agevolare gli artisti in trasferta.

La cucina è sempre ottima e gustosa e nel locale è facile incontrare musicisti ed appassionati con cui scambiare due chiacchere.

Non è raro allo StranPalato che Ivan Baggi, uno dei due proprietari, si unisca alle band con la sua armonica dando vita a Jam infuocate.

Spesso la compianta Yvonne Marcier, veniva a sentire i concerti a Brescia partendo dalla sua Arezzo.
Il locale è dotato di un palco per i concerti estivi, prevalentemente acustici, ma sempre di altissima qualità.

Insomma in un panorama Live devastato dalle tribute band, con patetici imitatori di Freddie Mercury con tanto di baffi finti e giubbotti di pelle giallo taxi, lo StranPalato rimane “l’ultima casa accogliente” in cui vivere una sana dimensione del Live, come condivisione e amore per il blues.

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