Il pianista Mario Donatone mi ha chiesto qualche informazione sul blues carcerario e con mia grande sorpresa queste informazioni sono finite nel suo ultimo libro “Blues che viaggiano in prima classe”.

Si può insegnare il blues? Esiste un metodo per farlo? Che informazioni è necessario trasmettere? Sono queste le domanda a cui cerca di dare risposta Mario Donatone nella sua pubblicazione.

Sono argomenti assolutamente legittimi a fronte di un genere ormai storicizzato che ha nel corso del tempo definito sempre maggiormente la propria identità e le strutture tipiche che lo rendono “genere”.

Non è facile ovviamente chiudere l’argomento con velocità in quanto la caratteristica principale del blues è proprio la sua autonomia dagli accademismi, e soprattutto, la sua variabilità. Ogni appassionato che abbia superato la fase dei “chitarroni smanettoni” sa benissimo che la qualità del blues passa attraverso l’unicità degli approcci dei vari interpreti.

E’ comunque di grande valore l’idea di fornire del materiale di studio teorico indirizzato all’ambito universitario.
Se a parlarne poi è Mario Donatone, uno dei più preparati pianisti di black music italiani a maggior ragione bisogna prestarne attenzione.