Spesso ci si dimentica di quanto sia importante per gli artisti portare le proprie idee ad un pubblico più vasto. In molti casi questa funzione è affidata ai festival, in altri all’auto-organizzazione, in minima parte alle agenzie.

In questa serie di scenari si pone la nicchia di artisti che collaborano con altri artisti.

Non si tratta del ruolo di “Direttore Artistico” ma di un più creativo mix di sensibilità.

Moschen è un artista trentino dalla forte personalità e dalla precisa cifra stilistica, non appartiene alla categoria dei “bluesman de noatri”, di quelli che si fanno largo con la “stilosità” dei propri shuffle manieristi fino alla noia, Moschen è uno di quelli che scrive canzoni. Di quelli che un suo pezzo lo distingui tra mille.

Io sono solo un chitarrista abbastanza versatile e sono stato felice di aver avuto l’opportunità di portare Patrick dalle nostre parti in due locali “amici” che hanno capito l’importanza di dare respiro al live con artisti che non si sentono tutti i giorni.

Sto parlando del Beer Garden e della Rimbomba. Avrei avuto piacere di attaccare altre date ma purtroppo la “rete” dei locali è ancora poco sensibile alle mie proposte.

Il pubblico ha apprezzato e applaudito l’originalità della proposta di Moschen, reduce dal Bitonto Blues Festival e del Levico Terme Blues Festival, rendendosi pienamente conto della vastità dei linguaggi a cui il blues fa riferimento. Io dalla mia ci ho messo la mia chitarra la mia slide a fare dei colori. Le composizioni di Patrick l’hanno fatta da padrone relegando alle cover una minima parte della scaletta.

Che dire belle vibrazioni che spero possano rimanere nelle orecchi e nel cuore di chi ha assistito all’esibizione dell’artista trentino.

La presenza degli amici Max De Rosa, Gaetano Marvelli, Luca Pincelli, Romano Roverati ed Andreino Cocco ha fatto sentire un pò di calore Emiliano-Romagnolo al grande Moschen!
Blues on!